Scoperte e restauri per l’area degli Horti Variani
A Roma tornano alla luce nuovi ambienti del Palazzo di Elena e Costantino

Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma per Archeologia Belle Arti e Paesaggio |
Domus dei Ritratti, particolare del mosaico pavimentale
Francesca Grego
07/07/2017
Roma - Nuove scoperte per l’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme, un tempo sede del vasto complesso di ville e giardini noto come Horti Variani.
Una campagna di scavi condotta dalla Soprintendenza Speciale di Roma svela tre nuovi ambienti del fastoso palazzo di Elena, madre dell’imperatore Costantino, mentre un importante intervento di restauro restituisce in tutto il loro splendore la Domus dei Ritratti e la Domus della Fontana, residenze dei dignitari della corte imperiale.
Dalle profondità di una storia plurimillenaria, emergono un raffinato atrio affrescato legato a funzioni di rappresentanza, un corridoio con pavimento a mosaico e un ambiente di servizio, probabilmente una cucina, che conserva ancora il focolare e una vasca in caratteristico cocciopesto, con tanto di condotto di scarico. Frammenti di marmi colorati e pitture parietali sono indizi del ricco apparato decorativo originario.
Le tre stanze sono parte della Domus dei Ritratti, che deve il nome ai busti dei proprietari raffigurati sul pavimento a mosaico dei due triclini, le sale da pranzo degli antichi Romani.
Scoperta nel 2016 durante i lavori di ristrutturazione di un edificio militare del primo Novecento, la dimora era stata rasa al suolo nel V secolo dall’imperatore Onorio, per far posto alle possenti Mura Aureliane.
Oggi completamente restaurata, spicca per la presenza di affreschi e marmi preziosi. Ma il suo fiore all’occhiello è rappresentato dalle decorazioni pavimentali: oltre ai tipici bipedali di terracotta, vi si possono ammirare mosaici di raffinata fattura, dai già citati busti a ricercati motivi geometrici.
Insieme alla Domus dei Ritratti, grazie agli ultimi interventi è finalmente visibile al pubblico anche la Domus della Fontana, che ha condiviso le stesse vicissitudini storiche e appartiene al medesimo complesso di corte. Tra le attrattive della residenza, una fontana semicircolare rivestita da lastrine di marmo bianco che campeggia nel cortile.
Per permettere al pubblico di scoprire i nuovi ritrovamenti, l’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme ha predisposto un calendario di aperture speciali gratuite che andrà avanti per tutta l’estate.
Dall’8 al 16 luglio sarà possibile accedere all’intero comprensorio con visite guidate libere dalle 19 alle 20, mentre dal 21 luglio al 1° settembre ogni venerdì dalle 20 alle 23 saranno disponibili tour guidati su prenotazione.
Un’occasione per conoscere una delle aree archeologiche più ricche e affascinanti della Capitale: al suo interno si possono ammirare le rovine dell’Anfiteatro Castrense, l’unico sopravvissuto a Roma oltre al Colosseo, l’enorme Circo Variano e i resti della residenza imperiale dei Severi (III secolo).
Oltre alle Domus interessate dal recente restauro, del palazzo di Elena e Costantino restano parte della grande abside della Basilica Civile, nota come “Tempio di Venere e Cupido”, e la Casa di Aufidia Valentilla, ornata da affreschi di colori vivaci.
Una campagna di scavi condotta dalla Soprintendenza Speciale di Roma svela tre nuovi ambienti del fastoso palazzo di Elena, madre dell’imperatore Costantino, mentre un importante intervento di restauro restituisce in tutto il loro splendore la Domus dei Ritratti e la Domus della Fontana, residenze dei dignitari della corte imperiale.
Dalle profondità di una storia plurimillenaria, emergono un raffinato atrio affrescato legato a funzioni di rappresentanza, un corridoio con pavimento a mosaico e un ambiente di servizio, probabilmente una cucina, che conserva ancora il focolare e una vasca in caratteristico cocciopesto, con tanto di condotto di scarico. Frammenti di marmi colorati e pitture parietali sono indizi del ricco apparato decorativo originario.
Le tre stanze sono parte della Domus dei Ritratti, che deve il nome ai busti dei proprietari raffigurati sul pavimento a mosaico dei due triclini, le sale da pranzo degli antichi Romani.
Scoperta nel 2016 durante i lavori di ristrutturazione di un edificio militare del primo Novecento, la dimora era stata rasa al suolo nel V secolo dall’imperatore Onorio, per far posto alle possenti Mura Aureliane.
Oggi completamente restaurata, spicca per la presenza di affreschi e marmi preziosi. Ma il suo fiore all’occhiello è rappresentato dalle decorazioni pavimentali: oltre ai tipici bipedali di terracotta, vi si possono ammirare mosaici di raffinata fattura, dai già citati busti a ricercati motivi geometrici.
Insieme alla Domus dei Ritratti, grazie agli ultimi interventi è finalmente visibile al pubblico anche la Domus della Fontana, che ha condiviso le stesse vicissitudini storiche e appartiene al medesimo complesso di corte. Tra le attrattive della residenza, una fontana semicircolare rivestita da lastrine di marmo bianco che campeggia nel cortile.
Per permettere al pubblico di scoprire i nuovi ritrovamenti, l’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme ha predisposto un calendario di aperture speciali gratuite che andrà avanti per tutta l’estate.
Dall’8 al 16 luglio sarà possibile accedere all’intero comprensorio con visite guidate libere dalle 19 alle 20, mentre dal 21 luglio al 1° settembre ogni venerdì dalle 20 alle 23 saranno disponibili tour guidati su prenotazione.
Un’occasione per conoscere una delle aree archeologiche più ricche e affascinanti della Capitale: al suo interno si possono ammirare le rovine dell’Anfiteatro Castrense, l’unico sopravvissuto a Roma oltre al Colosseo, l’enorme Circo Variano e i resti della residenza imperiale dei Severi (III secolo).
Oltre alle Domus interessate dal recente restauro, del palazzo di Elena e Costantino restano parte della grande abside della Basilica Civile, nota come “Tempio di Venere e Cupido”, e la Casa di Aufidia Valentilla, ornata da affreschi di colori vivaci.
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